
Di questa primavera rigogliosa
tanto patita eppur sì vera e rosa
con meraviglia ho osservato i cieli
di lancinanti azzurri senza veli,
di stelle mai così tanto brillanti
ed incorrotte da sembrar diamanti,
d’incredibili lune lattescenti
quiete offerenti ai nostri cuor degenti.
Deliziato mi hanno ali fra fiori
in canti e voli e rumorosi amori,
nel silenzio la musica del mare
e dei pioppi l’amato sussurrare.
Nei rossi tramonti ho ritrovato
l’afflato di un sognar dimenticato
di una realtà lontana e giovanile
ricolma d’armonia e non ostile.
Ora mi è imposto solo l’avvenire,
è stato poco il tempo per capire
quante promesse c’erano in quel cielo,
e quanto rimpianto or nel cuore celo.
Alberto Baroni